Oggi - Cotonificio di Solbiate

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Oggi

Dopo la crisi  del Gruppo Cartiere Sottrici, l’immobile fu acquistato nel 1997 dalla società finanziaria Leasing Impresa Torino, dall’impreditore Luigi Marcora. Affascinato dall’archeologia industriale volle recuperare a livello imprenditoriale la struttura creando la “cittadella della carta”, un luogo dove si potesse compiere l’intero ciclo del recupero cartaceo. Scarti di carta venivano infatti ritirati da stamperie e cartiere, portati a imprese specializzate nella trasformazione del materiale in pasta carta e poi in grandi rotoli a bobina, che venivano quindi rivenduti alle aziende stampatrici. Questo gli avrebbe permesso anche il completo recupero e la conservazione degli edifici, valorizzando le connotazioni storiche dell’intero comparto. Purtroppo, una grave ma brevissima e letale  malattia   gli impedì di completare l’opera. Dopo la sua scomparsa, la moglie Sig.ra Dal Sen Orsolina, con coraggio e forte determinazione tentò di proseguire l’attività.
La sorte non fu propizia, due devastanti alluvioni negli anni 2000 e 2002,


misero ancora una volta in ginocchio l’attività in valle. Nei capannoni invasi da acqua e fango limaccioso, centinaia di grandi bobine di carta, pronte alla vendita, andarono distrutte. Non riuscirono però a scoraggiare l’imprenditrice che, dopo la messa in sicurezza del fiume Olona eseguita dalla Provincia di Varese con la realizzazione, per scongiurare future alluvioni, della diga di Gurone, decise di cedere in locazione parte degli enormi spazi, favorendo l’insediamento di piccoli imprenditori e artigiani locali. Attenta al rispetto dell’ambiente e alla tutela di questo prezioso bene architettonico, ha di recente sostituito le vetuste e insalubri coperture degli edifici, con un moderno impianto di pannelli fotovoltaici


per la produzione di energia elettrica da 940 kw e finanziato la messa in sicurezza di un immenso affresco del famoso pittore Giuliano Collina, realizzato nel 1979, sulla parete di un capannone del Cotonificio.


La sua speranza è quella di poter recuperare un giorno anche l’impianto a turbina, sfruttando gli esistenti salti del Fiume Olona e l’edificio del vecchio Dopolavoro favorendo la nascita dell’Ecomuseo della Valle Olona. Il suo riconoscimento da parte della Regione Lombardia potrà significare la vera rinascita della Valle Olona e la conservazione del suo passato a totale beneficio delle generazioni future.

 
 
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